Perdere la memoria

Che cos’è la demenza?

È la perdita della memoria associata a difficoltà in altre funzioni cognitive quali l’orientarsi nel tempo e nello spazio, il riconoscere persone e oggetti noti, l’attenzione, il calcolo, l’organizzazione e la pianificazione delle attività, di severità tale da compromettere l’autonomia nelle attività della vita quotidiana della persona colpita, il suo lavoro e la sua vita di relazione. La demenza colpisce attualmente in Italia circa 800000 persone. Nel territorio dell’Azienda Ulss 9 Treviso si stimano esservi circa 5000 malati. Le stime nei Paesi industrializzati prevedono una crescita del 100% entro 30 anni. E’ una patologia correlata con l’età (i pazienti oltre 65 anni sono il 6,4% -The ILSA Group 1997, Italia)  ma è una malattia che colpisce anche persone più giovani. La forma più frequente, quella di Alzheimer, è responsabile di circa il 50% di tutte le demenze.

Quali sono i sintomi principali?

I sintomi riguardano la sfera cognitiva, le attività della vita quotidiana e alterazioni del comportamento. I principali sintomi sono la perdita della memoria, il disorientamento nel tempo e nello spazio, una ridotta capacità di ragionamento, la perdita d’interesse per l’ambiente e gli altri, la difficoltà nel parlare, l’incapacità nel riconoscere oggetti e persone note. Il paziente ha difficoltà nella sua vita di relazione, nel lavoro e poi anche nel vestirsi e nella cura dell’igiene personale. Spesso sono presenti disturbi comportamentali quali irrequietezza, irritabilità oppure apatia e depressione. Si possono verificare ansia, disturbi del sonno come pure deliri ed allucinazioni. Nelle fasi più avanzate della malattia il paziente è incapace di svolgere qualsiasi attività della vita quotidiana, ha difficoltà nel deglutire il cibo e, da ultimo, è costretto a letto in condizioni vegetative. Il rischio di piaghe da decubito è alto in questa fase di maggiore gravità. La durata della malattia è mediamente di circa dieci anni dall’epoca della diagnosi.

La famiglia

La famiglia è ancora il principale supporto assistenziale per colui che è colpito da demenza. L’80% di tutti i pazienti con demenza vive in famiglia, per almeno il 90% del tempo di durata della malattia. Il pesante carico assistenziale che ne deriva causa spesso stress e depressione in chi assiste (caregiver) il malato. La famiglia del paziente affetto da demenza sopporta quindi un enorme carico affettivo, psicologico e finanziario in quanto questo tipo di paziente necessita d’assistenza continua, 24 ore al giorno.

Che fare?

Il supporto alla famiglia ed il prendersi cura del malato con demenza, ne aumentano la qualità della vita e la sopravvivenza. Per chi ha la malattia di Alzheimer esistono dei farmaci che possono ridurre la progressione di malattia. L’invecchiare non si accompagna necessariamente alla perdita della memoria. Ogni persona può ridurre il rischio di essere colpito da demenza assumendo sani stili di vita sin da giovane:

  • - stimolare le funzioni cognitive con la lettura ed attività culturali,
  • - praticare regolarmente attività fisica (passeggiate, sport),
  • - seguire una dieta mediterranea,
  • - evitare il sovrappeso,
  • - coltivare una ricca vita di relazioni sociali.